Le Pin-Up

La Pin-Up non è una invenzione del XX secolo e, diversamente di quello che molti potrebbero pensare, non trae neppure origine dal Nuovo Continente, anche se a tutti gli effetti l'America fu la più grande promotrice di questo fenomeno. La storia vuole che tutto abbia inizio in Francia dove, alla fine dell'ottocento, cominciarono ad apparire le prime riviste, rivolte ad un pubblico medio, con in copertina rappresentazioni femminili in abiti spesso succinti.Nei primi anni del XX secolo, questo tipo di immagini arrivarono anche al di la dell'Oceano e con lo scoppio della prima Guerra Mondiale in America cominciano a comparire le prime Pin-Up.L'esercito americano considerò da subito la Pin-Up utile al morale delle sue truppe e decise così di "arruolarle" e spedirle al fronte.

Così usate, all'inizio divennero in seguito una delle tradizioni più amate dagli americani.
Il massimo sviluppo e la massima "produzione" di Pin-Up si ha però con l'avvento della seconda Guerra Mondiale quando molte fra le più belle Pin-Up furono pubblicate da Yank, il settimanale dell'esercito, ovviamente americano. Durante il secondo Grande Conflitto prese vita una nuova arte: "Nose Art" e molte Pin-Up presero ad apparire dipinte nei mezzi militari americani in modo particolare nei bombardieri che le usavano come mascotte.Le immagini dipinte nei vari mezzi militari erano imitazioni di illustrazioni di autorevoli nomi del settore come Alberto Vargas, George Petty, Gill Elvgren, Rolf Armstrong, tratte dalle pagine dei celebri calendari della Brown & Bigelow, e dalle pagine della rivista Esquire, il "girlie magazine" per eccellenza prima della nascita di Play Boy.Con la fine della guerra sembrava che anche l'epoca delle Pin-Up dovesse finire, ma al loro "congedo" dal fronte, rientrarono in patria e vennero subito assoldate dalla pubblicità che le sfruttò al fine di vendere i prodotti più diversi e con particolare attenzione per tutti quei prodotti rivolti al mondo maschile.Il tempo passa inesorabile la società si fa sempre più trasgressiva, la censura è più permissiva e di conseguenza, come si accennava all'inizio, i costumi si rilassano e le girls si fanno via via sempre più trasgressive cosicché la vera Pin-Up e quell'arte ormai inadeguata ai tempi che avanzano si fa da parte e lascia spazio ad immagini femminili meno ingenue e più smodate che la soppianteranno definitivamente.

INGREDIENTI..
Una Pin-Up per poterla definire tale deve avere delle caratteristiche fondamentali: una di queste, di notevole impatto, è sicuramente la sua postura; deve assumere quelle posizioni che mettono in bella mostra e che portino in evidenza tutte le sue sinuose e morbide curve.

Per ultimo, ma non per questo meno importante, è l'abbigliamento che deve aiutare la ragazza a mettere in evidenza le sue grazie con quel tipico effetto "vedo e non vedo", non deve mostrare troppo, ma deve coprire in modo sapiente i punti "proibiti"; un classico esempio può essere un corpetto con una spallina cadente, che niente mostra ma che tutto lascia all'immaginazione. e che dire di quelle lunghe gonne alzate dal vento. e i trasparenti baby-doll che in controluce lasciano intravedere la silhouette. le vertiginose gambe inguainate nelle calze di nylon. le rigorosissime scarpe con tacchi a spillo.Una Pin-Up non è mai completamente nuda , e in quei pochi casi in cui lo è, c'è sempre qualcosa, come fazzoletti, veli o altri oggetti, che ne occultano le parti più intime.Non è detto che la Pin-Up sia sempre sola, può essere accompagnata anche da figure maschili a da animali: cagnolini al guinzaglio, uccellini, gattini. fermo restando che deve sempre essere lei la protagonista indiscussa di tutta la scena.Questi sono gli ingredienti che uniti ad un cocktail di colori e un bel pizzico di innocente malizia contribuiscono a creare un'immagine di sicuro effetto.
Alla sua nascita, la Pin-Up, fu ostacolata dalla censura e da una morale austera, ma con l'andare degli anni e con l'allargarsi dei costumi, anche la Pin-Up è meno moderata e sempre più indiscreta. La "vera" Pin-Up, però, rimane quella immagine di donna che sa mantenere il difficile equilibrio fra erotismo, buon gusto e discrezione.

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